L’innovazione tecnologica definisce gli orizzonti di sviluppo dell’Africa subsahariana, nonostante la dipendenza dagli investimenti esteri e i deficit infrastrutturali. La diffusione su larga scala di tecnologie mobile, che hanno agevolato la connettività internazionale del continente, ha dato impulso alla proliferazione di start up a forte potenziale di innovazione e impatto sociale, nei settori più disparati: commerciale, medico, energetico, agricolo, educativo. La creazione di poli di innovazione tecnologica – le ‘African Valleys’ – ha riguardato zone e centri urbani in parti diverse della regione. Il Sudafrica, che può contare su una presenza industriale e su una disponibilità infrastrutturale non comparabile a quella diffusa nel resto del continente, ha visto emergere numerosi hub tecnologici, in particolare a Johannesburg (JoziHub) e Città del Capo (Silicon Cape Initiative). Nella città di Nairobi, lo sviluppo della Silicon Savannah, che riunisce circa 300 start up, riflette il ruolo guida del Kenya nei dei processi di innovazione continentale basati sull’utilizzo di tecnologie digitali per l’erogazione di servizi finanziari, dai pagamenti mobile (M-Pesa) ai micro-finanziamenti. La Silicon Valley ghanese ingloba cinque centri di innovazione, fondati su una profonda sinergia tra industrie e università per lo sviluppo di tecnologie mediche, aerospaziali, energie rinnovabili, internet of things. Kigali ospita alcuni tra i poli di innovazione continentali più interessanti (KLab e Impact Hub Kigali), anche grazie all’iniziativa politica del governo rwandese intesa a farne una smart city (la prima a introdurre aree urbane free WiFi, nel 2013). Né poteva mancare la Nigeria, infine: la maggiore economia del continente ha fatto da incubatore per il Co-Creation Hub e, soprattutto, per lo sviluppo delle principali piattaforme di e-commerce nell’area (Jumia, quotata a Wall Street lo scorso aprile). La digitalizzazione in corso in Africa subsahariana, veicolata anche dalla moltiplicazione dei poli di innovazione tecnologica e dallo sviluppo di interconnessioni virtuose tra imprese, istituzioni e centri di ricerca scientifica, può offrire un contributo importante nell’affrontare le sfide dello sviluppo e nel rispondere alle sollecitazioni dei mercati globali affinché le economie africane diventino più competitive.